
FILONZANAS DE AMMENTOS, TESSIDORAS DE PERAULAS
FILATRICI DI
MEMORIA, TESSITRICI DI PAROLE
Questo è il tema della quarta
edizione del festival Mille e un Nuraghe, che abbiamo voluto
caratterizzare in modo più nitido, non più "festival del racconto",
ma "della fiaba", perché non ci siano dubbi su quale tipo di
racconto. E ancora meglio, della fiaba popolare nella sua forma
originaria, vale a dire quella dell'oralità.
Perché precisare? Perché tra le
diverse forme di espressione della cultura popolare, la fiaba è tra
quelle a più forte rischio di estinzione. A nulla valgono le molte
pubblicazioni che si accumulano nelle librerie e poi nelle nostre
case. Difatti, non è della fiaba sulla carta stampata che ci
preoccupiamo, che sembra oggi godere di vastissima fortuna, ma di
quella particolare dimensione del narrare, legata a tempi e spazi
oggi pressoché scomparsi e che il festival si propone di rievocare.
Ancora più nitidamente, è sulla
parola che vorremmo attirare l'attenzione, e sul significato della
comunicazione attraverso il mezzo primordiale, la voce.
A questo proposito, vi proponiamo
di leggere, qui, l'origine della parola secondo la tradizione
diffusa tra i Dogon del Mali.
La Parola. E' il primo legame con
il mondo sociale, come la prima boccata d'aria dentro i polmoni alla
nascita è il primo contatto con il mondo fisico.
La creazione del mondo coincide con
la creazione della Parola, prima tutto era buio e il grande Oceano
ricopriva ogni cosa. Poi fu la luce, il verbo, e le acque si
separarono dalla terra.
Tra gli incanti della parola, vi è
l'arte del raccontare che costruisce bellezza e mostruosità, gioia e
paura, pudore e indecenza, solo nella quantità che la nostra
immaginazione è capace di sostenere. Questo ponte di vapore acqueo,
sostanza sonora trasportata dall'aria, che unisce gli esseri umani
gettati nel mondo, questo è il filo della parola che vorremmo
continuare a tessere con i fili dorati della memoria.
Voci, storie, racconti, della
Sardegna e di altri paesi, si potranno ascoltare a Perfugas, un
paese simbolo che con le sue case circonda un pozzo sacro di epoca
nuragica, e a sua volta è circondato da foreste fossili di lontane
epoche geologiche, paesaggio che ha restituito i primi segni della
presenza umana nell'isola, qui a Perfugas, perché sa custodire la
nostra storia.
Enedina Sanna
Archivi del Sud
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Tra una canzone e l'altra, Marisa Sannia racconta:
"Le parole sono trame, disegni di
un telaio, creano immagini che la musica rende misteriose,
sensuali. Con le parole si dicono cose umane, con la musica si
esprime ciò che ognuno di noi ha dentro.
Il suono della lingua, la magia
della parola, portano sul cammino della poesia tra memoria e
sogno. La poesia è stupore e meraviglia, dice Fernando Pessoa,
come se qualcuno cadendo dal cielo contemplasse attonito le cose
attorno. E' vero che tutte le cose possiedono mistero, ma la
poesia è il mistero che possiede tutte le cose"
"La poesia non si legge con gli
occhi, si legge con la voce. Gli occhi ci aiutano a decifrarla,
l'orecchio a scoprirne il ritmo, la voce ci dà la possibilità di
ricrearla. Molti canti hanno la facoltà di evocare paesaggi e
luoghi, altri non hanno mattino, né montagne né pianure ma solo
una notte vasta e profondamente stellata".
"Le leggende conservano la memoria
del passato, diceva Francesco Masala, restano nell'aria, sempre,
come i sogni, come la speranza. Conoscete la leggenda di Maria
Filonzana, la madre del Sole? Ogni anno all'improvviso, quando
dal mare si alza il vento del Sud, arriva in Sardegna Maria
Filonzana, la madre del Sole, che fila sette trame al giorno per
salire fino al cielo. Solo i bambini possono vederla, i grandi
no, loro non hanno fantasia. Maria Filonzana è una donna
altissima e dorata, cammina e fila con innumerevoli dita,
cammina e canta con le gole degli uccelli, con l'acqua delle
fontane, mette le neve sopra i mandorli, il fuoco nei ciliegi,
il grano dentro la spiga, e fila fila fila sette scalinate
d'argento per salire fino al cielo".
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PROGRAMMA
Giovedì 13 settembre
ore 18,00 - Orto Botanico
L'ORTO DELLE FIABE
dalle 21,00 - Centro Storico
MASTROS DE CONTASCIAS
racconti popolari dell'Anglona
raccolti da Emilia Sanna
con
Francette Orsoni, Clara Farina,
Maria Antonietta Pirrigheddu,
Mariuccia Sanna
e le
launeddas di
Luca Loria
Venerdì 14 settembre
ore 10,00-13,00 - Museo
SU FRAILE DE SOS CONTOS
Atelier di narrazione orale
ore
20,30 - Centro Storico
RACCONTI TRA ORIENTE
E OCCIDENTE
con
Francette Orsoni, Enedina Sanna
e
Maria Antonietta Pirrigheddu
ore
22,00 - Centro Storico
CLAUDIA BOMBARDELLA
in
concerto
Leggende, strumenti e voci
dei popoli
Dalla mezzanotte - Centro Storico
RACCONTI DELLA NOTTE
Contos de s'iscuru
Sabato 15 settembre
ore 10,00-13,00 - Museo
SU FRAILE DE SOS CONTOS
Atelier di narrazione orale
ore
20,30 - Centro Storico
SUCCU SUK
Il
cibo raccontato e suonato
Inedita ricetta di
Giovanni Fancello
con musiche dal vivo di
Enzo Favata
e il dj
Renato Figoli
Dalla mezzanotte - Centro Storico
RACCONTI DELLA NOTTE
Contos de s'iscuru
Domenica 16 settembre
ore 06,00 - Chiesa di San Giorgio
CONCERTO DELL'ALBA
Cuncordu 'e su Rosariu
di
Santulussurgiu
Durante la giornata
MERCATO MILLE E UN NURAGHE
artigiani ed espositori da
tutta la Sardegna
ore
17,00 - Centro Storico
FIABE A MERENDA
A cura di
Enedina Sanna
dalle 18,00
PRESENTAZIONE DEI RISULTATI
DEI
LABORATORI
e performance di
Peppe Consolmagno
e i
suoi allievi
ore
20,30
MARISA SANNIA
Melagranada,
dalla poesia alla musica
con
Marco Piras
- chitarre |
LABORATORI
FOTOGRAFIA
del
paesaggio e
dell'architettura rurale
a cura di
Dario Coletti
GIORNALISMO
a cura di
Giuseppe Pulina
PERCUSSIONI
a cura di
Peppe Consolmagno
FELTRO E OGGETTI DI LANA
a cura di
Eugenia Pinna
ARTE PREISTORICA
a cura di
Soc. Sa Rundine
ALTRE ATTIVITA'
RACCONTA IL TUO LIBRO
I lettori presentano i loro
libri favoriti
ad altri lettori
IMMAGINI, SUONI, ANTROPOLOGIE
LA
SETTIMANA SANTA IN SARDEGNA
di
Gianpaolo Catogno e
Peppe Onida
FILI DI MEMORIA
filmato realizzato dalla sede regionale della Rai
ISPANTOS - a journey in Sardinia
immagini di
Dario Coletti |
RACCONTI
TRA ORIENTE E OCCIDENTE
Dopo la prima giornata,
interamente dedicata alle fiabe locali, le stesse narratrici schiudono
la porta verso terre lontane. Non sarà difficile, dal momento che questi
racconti viaggiano senza sosta, trasportati dal vento o da tappeti
volanti, viaggiano lungo le vie della seta e delle spezie, non si curano
di barriere di lingua, razza, religione. Viaggiano e si riposano, come
nomadi del deserto. Dove si trovano bene piantano le tende e, a volte,
decidono di fermarsi, adattandosi ai costumi del luogo.
I RACCONTI DELLA NOTTE
SOS CONTOS DE S'ISCURU
Scorrono i racconti,
fino a notte inoltrata, e quando il buio si fa più intenso, il silenzio
è più denso, allora compaiono le figure della notte, creature che
vengono fuori dalle tenebre delle nostre paure, storie che fanno
accapponare la pelle.
FIABE A MERENDA
Contro la bulimia da
merendine preconfezionate, Archivi del Sud propone un incontro per
recuperare le parole della tradizione orale e il mangiare sano e con
poca spesa. |
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"Filonzanas de ammentos,
tessidoras de peraulas (Filatrici di memoria, tessitrici di parole) è il
tema della presente edizione, al femminile per celebrare l’anno delle
pari opportunità, e per riprendere una bella metafora che viene dalla
tradizione orale dei Dogon del Mali, secondo i quali la Parola nasce e
si forma nella pancia, come in una fucina, per essere poi tessuta nella
bocca.
Sarà un’edizione dedicata
in modo particolare al tema degli archivi, custodi della memoria orale e
al problema della divulgazione di quanto contengono. Ciò che il festival
propone si può riassumere nella formula "dagli archivi alla scena".
La quarta edizione di
Mille e un Nuraghe si inaugura con l’Orto delle Fiabe, un luogo dove
coltivare, insieme a piante ed essenze rare, anche le storie e le parole
dimenticate del sardo. Si ispira al Giardino dei frutti dimenticati
creato dal poeta Tonino Guerra a Pennabilli e si colloca in uno spazio
emblematico della nostra attuale civiltà: un giardino pubblico in stato
di abbandono, colpito da atti di vandalismo. Il progetto potrà
realizzarsi solo con la volontà di tutti. L’idea infatti è quella di
affidarne la cura agli abitanti stessi, ai ragazzi e agli anziani.
Con Mastros de
contascias il Festival intende dare un riconoscimento pubblico a
quei narratori che svolgono una importante funzione di salvaguardia e
trasmissione di un patrimonio culturale in via di estinzione. Quest’anno
sarà un evento di particolare importanza, perché dedicato al ritorno dei
racconti popolari dell'Anglona dopo quarant'anni. Come fossero degli
emigrati, ritornano a casa le storie che nel 1968 furono registrate da
Emilia Sanna, all’epoca laureanda, in molti centri dell’Anglona, da
Perfugas a Castelsardo, da Bulzi a Chiaramonti.
Le registrazioni sono
conservate dall’Archivio dell’Università di Cagliari, e in parte dalla
Discoteca di Stato a Roma, fondata nel 1928 dal sardo Gavino Gabriel e
oggi principale istituzione pubblica preposta alla conservazione dei
documenti audiovisivi. L’interesse è anche linguistico, essendo
l’Anglona regione che comprende diverse varianti linguistiche:
logudorese, gallurese, castellanese.
Per
lunghi anni questi
racconti sono rimasti custoditi negli scaffali e hanno anche viaggiato;
ora è il momento di ritornare nel luogo e tra la gente da cui erano
partiti. E ritornano nella loro forma originaria, cioè quella orale. Una
selezione di queste fiabe, ricche di interessanti simbologie, sono stati
affidati ad alcune narratrici, che le interpreteranno rispettando
l’intreccio originario, proprio come fanno i narratori veri, che
continuamente rinnovano la tradizione.
Accanto alla narratrice
corsa Francette Orsoni ci saranno Maria Antonietta Pirrigheddu per le
storie in gallurese, Clara Farina per il logudorese, Mariuccia Sanna per
il castellanese. Tra un racconto e l’altro, risuoneranno le magnifiche
launeddas di Luca Loria di Cabras.
Altre attività che
caratterizzano il progetto sono i laboratori, con i quali si intende
lasciare traccia duratura, sviluppare sensibilità e competenze in
particolare tra le nuove generazioni. Il programma dei laboratori è
particolarmente nutrito e si avvale di esperti di assoluto rilievo.
Evento complementareè
Su fraile de sos contos, ovvero l'atelier di narrazione orale. Si
propone di dare informazioni sugli archivi sonori e la necessità della
loro salvaguardia, passando poi ad attività pratiche di passaggio dal
testo scritto a quello orale, sotto la guida di Francette Orsoni e
Enedina Sanna.
Gli spettacoli veri e
propri, tutti collocati nel centro storico, sono coerenti con il tema
della manifestazione: Claudia Bombardella con Leggende, strumenti e
voci dei popoli; la produzione originale Succu suk, inedita
ricetta per cibo, musica e immagini a cura di Giovanni Fancello e Enzo
Favata; il tradizionale concerto dell’alba, nello scenario della chiesa
campestre di San Giorgio, con uno dei cori più prestigiosi della
tradizione religiosa della Settimana Santa, "Su Concordu ’e Santa Rughe"
di Santulussurgiu. Per finire con Marisa Sannia e il suo progetto
Melagranada, con liriche di Francesco Masala, Antioco Casula,
Federico Garcia Lorca. |
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La
Nuova Sardegna 06.09.07
La
Nuova Sardegna 12.09.07
La
Nuova Sardegna 13.09.07
La
Nuova Sardegna 15.09.07
La
Nuova Sardegna 18.09.07 |
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